Gli esordi professionali di Mariotti, documentati nel suo archivio, avvengono tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta nell’ambito del teatro
Dalla fine degli anni cinquanta Mariotti inizia a svolgere attività di illustratore: per alcune guide alle città italiane curate da Maria Grazia Ciardi Duprè
Tra la fine degli anni sessanta e la prima metà degli anni settanta, in coincidenza con una fase di inevitabile coinvolgimento politico e collaborazioni come illustratore per il periodico
Nel 1969 Mariotti realizza la sua prima azione pubblica, Carta bianca, nel centro abitato di Molin del Piano presso Pontassieve (Firenze), che viene colorato liberamente dai ragazzi della scuola media.
Carola Nel maggio 1973 tiene la sua prima esposizione personale alla Galleria Schema di Firenze dove, da artista, “definisce la sua presenza in una galleria d’arte con un percorso (Carola) rievocato dalla danza”,
Le due fotografie che ho esposto al Fotostudio non sono mie, ma di Gianni Melotti e Claudio Greppi. Ribaltando il procedimento che da una idea porta alla realizzazione di una delle molteplici forme che l’idea contiene,
Durante gli anni settanta appare rilevante il sodalizio con Maurizio Nannucci, la cui ricerca sperimentale sulle strutture linguistiche e l’impiego di nuovi media approda ad “una visione allargata del fare arte”,
In occasione di Monografie Mariotti propone a Zona, insieme all’amico collezionista Carlo Dani, un’analisi su la firma, il valore. Mentre continua a vendere i “suoi” posti in Teatro,
L’ombra di un pittore si proietta sulla parete nella grotta delle Istituzioni (XX): ne prende la forma e vi aderisce vagamente. Solo così l’ombra si rende visibile e, nella sua leggerezza, immagina che sia la grotta a muoversi nella sua immobile luce.
La pratica della proiezione, inaugurata dal NO sulla cupola del Brunelleschi nel 1974 e sperimentata nell’articolata esposizione alla Galleria Schema del 1978 (il cui titolo riassuntivo è, appunto, Proiezioni),
Mariotti è un assertore convinto dell’autentica “vocazione” di Firenze per l'arte e un fiero oppositore di quanti, in città, une approfittano per vivere di usura culturale e di rendita patrimoniale" (Mariotti, Fire- nze, 1985)
Mariotti porta a termine il lavoro sulle “mani” con la realizzazione di un’ultima serie intitolata Giochi di mano (1992, l’anno delle Olimpiadi a Barcellona) e la pubblicazione di un’edizione speciale in giapponese dedicata al Calcio di mano (1994).
Rimangono nell’archivio alcuni progetti di Mariotti non realizzati. Nel 1992 egli s’inserisce prepotentemente nella diatriba sulla ripavimentazione di Piazza della Signoria,