8 - Zona
- Andrea Mariotti
- 8 dic 2018
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 1 apr 2020
Durante gli anni settanta appare rilevante il sodalizio con Maurizio Nannucci, la cui ricerca sperimentale sulle strutture linguistiche e l’impiego di nuovi media approda ad “una visione allargata del fare arte”, sviluppando una fitta rete di relazioni interdisciplinari, attivando forme di aggregazione e diffusione per l’arte, privilegiando nei suoi lavori componenti di documentazione e di comunicazione (radioworks, videotape, film, multipli, libri d’artista). Nel 1974 Mariotti e Nannucci insieme a Paolo Masi e altri artisti promuovono l’attività di Zona, centro di informazione e, dal 1975, spazio espositivo e di documentazione autogestito, con sede in via San Niccolò a Firenze.

assume le caratteristiche dell’architettura contenente una fuga prospettica rinascimentale. Il programma inaugurale di Zona, intitolato Per conoscenza, assume la forma di un cerchio diviso in tre spicchi regolari di 120°, corrispondenti a tre giorni dei mesi di maggio, giugno e luglio 1975, durante i quali si svolge il “calendario di documentazione sulla ricerca estetica di operatori attivi a Firenze che organizzano in autonomia comunicazioni / interventi / situazioni e stampati informativi (per conoscenza: nella prospettiva dell’uso individuale di ‘Zona’)”. Fra i partecipanti figurano: autori sperimentali come Lanfranco Baldi (insieme al critico Pierluigi Tazzi) e Andrea Granchi; artisti post-concettuali come Luciano Bartolini e Renato Ranaldi; l’artista verbo-visiva Ketty La Rocca; lo stesso Mariotti; il pittore analitico Paolo Masi; i fotografi Gianni Melotti e Verita Monselles; l’artista Alberto Moretti, animatore della Galleria Schema; i fratelli Massimo e Maurizio Nannucci; gli architetti radicali Adolfo Natalini (Superstudio), Gianni Pettena e UFO; il giovane videoartista Bill Viola. Nell’ottobre del 1975, nell’ambito di un Mercatino, “viene esposta la raccolta in volume dei fogli stampati a Zona in occasione di Per conoscenza”. Nei bozzetti per alcune cartoline collegate all’iniziativa, Mariotti ripropone le sue massime: “Arte, se capoverso, si scrive con la a maiuscola, ma se parliamo di arte, se ne parliamo, usiamo per questa la a minuscola (come per artigianato) / Artista in capoverso, quindi, a maiuscola, ma, continuando il discorso sull’artista, dunque, a minuscola come arte e artigiano e altro”.
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